La legge di Bilancio 2020 riapre la possibilità di rivalutare i beni d’impresa. Possono essere rivalutati i beni materiali e immateriali – con esclusione di quelli “merce” – oltre alle partecipazioni in imprese controllate e collegate costituenti immobilizzazioni.
I benefici della rivalutazione sono i seguenti:
• Iscrizione dei beni in bilancio al loro fair value (valori correnti);
• Incremento del patrimonio per facilitare l’accesso al credito e aiuto nel ridurre il costo del denaro migliorando il rating;
• Consente di usare il saldo attivo di rivalutazione per coprire le perdite;
• Possibilità di dedurre maggiori quote di ammortamento (dal 2022);
• Maggiore plafond per deduzione delle spese di manutenzione (dal 2022);
• Rilevanza fiscale di plusvalenze o minusvalenze, se si prevede di cedere i beni rivalutati (a partire dal 2023).
LO SCENARIO
Il valore dei beni aziendali dipende dalle finalità in base alle quali svolgere la valutazione.
Un bene può avere valori differenti a seconda che venga considerato nuovo, in funzione, da alienare, o in base a criteri economici o fiscali.
È quindi evidente come ogni valutazione debba essere effettuata in stretta coerenza con le finalità per le quali la stessa viene richiesta in base alle esigenze del Cliente.
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Leggi anche il nostro approfondimento: Rivalutazione dei beni d’impresa nell’esercizio 2021
Impostare correttamente la pratica è fondamentale per aiutarti a conseguire il miglior risultato finale.